La Simpatia

Due corde che vibrano insieme condividono la medesima frequenza. Esistono strumenti creati appositamente per manifestare questa possibilità, in modo da effondere nell'aria il proprio suono, quello che li caratterizza e li rende unici, come nel caso del Sitar. Il suono del Sitar porta con sé l'immagine dell'India o in generale dell'Oriente e, per chi ne ha fatto esperienza, evoca un ambiente adatto per la meditazione. 7 corde, quelle superiori, producono la melodia, mentre altre 11 interpretano l'accompagnamento, che è dovuto proprio alla "risonanza simpatica". Queste 11 corde, dette Corde degli Dei, si mettono in movimento vibrando insieme a qualsiasi fonte sonora vibri, cioè emetta un suono, in prossimità dello strumento. Sappiamo anche che il range dei suoni udibile è quello compreso tra 20 Hz e i 20 KHz, per cui esistono onde che il nostro orecchio non è capace di sentire. Ma altre parti del nostro Essere sì.

La simpatia tra persone viene descritta, o meglio definita, come la capacità innata di rendersi graditi agli altri, o quella concordanza di sentimenti da cui si innesca, oltre ad altri aspetti, la partecipazione soggettiva agli stati d'animo di qualcuno. Si tratta di qualcosa di sperimentabile e allo stesso tempo ineffabile, ma di cui tutti abbiamo fatto conoscenza tramite una sensazione "a pelle" che origina da e arriva direttamente al nostro cuore.

Sia nel caso della musica che nel caso degli Esseri umani, potremmo dire con semplicità che si tratta di "vibrare insieme", alla stessa frequenza.

Nel libro "Zen Shiatsu", Masunaga Shizuto e Ohashi Wataru affermano che "nella diagnosi orientale, la simpatia e la compassione per il paziente sono importantissime". Credo che sia un'esperienza altrettanto comune la poca gradevolezza e il senso di incompiutezza che si prova quando qualcuno non ci ascolta o non sia sintonizzato con le nostre "corde". La situazione peggiora se la persona che abbiamo di fronte è un medico, di qualunque tradizione sia, a cui vorremmo affidare la cura del nostro corpo, se non addirittura quella del nostro Essere.

Anche in tal senso ritroviamo l'analogia con la simpatia descritta per la musica, che passa per una vibrazione, che ha l'Aria come mezzo di trasmissione e che può, anzi vuole, essere ascoltata. Dall'altra parte ciò implica un orecchio capace di tale ascolto. E naturalmente ad ogni inversione dei ruoli tra chi parla e chi ascolta deve valere la stessa cosa, anche per la qualità della comunicazione in senso inverso da medico a paziente. L'Aria nella tradizione indiana, nello Yoga, è associata al Chakra del Cuore, non a caso.

Nello Shiatsu questo dialogo verbale e non, accade allo stesso modo. In primo luogo la fase anamnestica iniziale tra operatore e ricevente è basata su un dialogo, fatto di voce, sensazioni e ascolto reciproco, dialogo in cui è bene che si instauri la simpatia indicata da due dei padri dello Shiatsu contemporaneo, per il buon esito di quella seduta che è un incontro tra due Esseri. Durante la pratica digito-pressoria che ne segue questo dialogo continua, ma non più verbalmente. E' facile che il ricevente, grazie al rilassamento del sistema nervoso simpatico, entri in uno stato di "veglia ad occhi chiusi", simile a quello che precede l'addormentamento. Dal canto suo per l'operatore, il miglior stato conseguibile è quello della meditazione, fatta contemporaneamente dall'ascolto di ciò che accade nell'esercitare le pressioni e dall'impersonalità e consapevolezza, che sono funzionali alla qualità di quell'ascolto. Si può meditare sia ad occhi chiusi che ad occhi aperti: chi ha provato sa che cambia appena la qualità delle immagini di cui chi medita è spettatore; nel caso di un operatore Shiatsu, è possibile eseguire parte del trattamento anche con gli occhi chiusi, senza perdere il contatto con ciò che sta accadendo. Anzi essere a contatto con il ricevente facilita la meditazione poiché c'è un oggetto, il ricevente, che fissa la concentrazione della mente dell'operatore.

Chi studia questi fenomeni indica nel cosiddetto Ritmo Alfa, o Ritmo di Berger, il ritmo delle onde caratterizzate da una frequenza che si colloca tra gli 8 e i 13 Hertz registrabili dall'encefalogramma di una persona che ad occhi chiusi sia ancora in stato di veglia, ma completamente rilassata. Esattamente lo stato in cui si può trovare una persona che stia ricevendo dello Shiatsu. Il Ritmo di Berger caratterizza anche l'attività cerebrale di chi si trova immerso in una seduta di meditazione o di Yoga ad esempio. Perciò per "risuonare" con il ricevente, l'operatore dovrà essere capace di "vibrare" allo stesso suo ritmo.

Si possono approfondire questi studi a livello anche scientifico, ma per chi trova interessante la sintesi tra la "pratica e la grammatica" una seduta di Shiatsu è uno degli ambiti in cui si può verificare quanto sopra. A patto che l'operatore sia in grado di applicare la propria tecnica pressoria in uno stato meditativo. La presenza e l'ascolto è perciò bene che siano liberi da qualsiasi ingerenza, anche se si trattasse di una volontà guaritoria piena di buone intenzioni. Dal primo istante in cui si entra in relazione con il ricevente, la disponibilità all'ascolto, e via via la capacità di accordarsi ai suoi ritmi, dal respiro a quello mentale, caratterizzeranno la qualità di quella e delle successive sedute.

Un'ultima riflessione, che esula dal trattare la simpatia, riguarda il luogo in cui la seduta di Shiatsu avviene. Si dice spesso che debba essere un luogo accogliente e contemporaneamente "pulito", sia in senso igienico (ma questo è ovvio!), sia nel senso che è preferibile che sia "vuoto", cioè abbia un arredamento essenziale, privo di tutto ciò che è considerabile inutile o superfluo. Questo non deriva solo dal fatto di sposare l'estetica minimalista tipica giapponese, ma anche dal fatto che la libertà da ciò che contiene dei rimandi ad altro, costituisce un efficace supporto al buon svolgimento della pratica stessa. Ciò vale anche per chi arreda lo spazio in cui si fa Yoga, o meditazione. Il "vuoto" è un concetto importante per il rilassamento e non solo quello mentale: il vuoto è tipico della zucca con cui viene costruita la cassa di risonanza del Sitar; l'assenza di ostacoli è ciò che consente la propagazione delle onde sonore. Anche altri fattori, come l'allineamento del Futon su cui avviene il trattamento può apportare dei benefici sia alla pratica che alla salute di chi vive quel momento, così come diverse fonti indicano che un corretto allineamento del letto in cui dormiamo la notte può favorire un buon sonno ristoratore. Ma questa è un'altra storia.

Condividi questa pagina